Celebrazione del rapimento di Aldo Moro e dell’anniversario degli agenti di scorta: una riflessione sulla memoria e sui valori fondativi della Repubblica

Le celebrazioni ufficiali della Repubblica Italiana sono sempre occasioni di grande importanza per rafforzare il senso civico e promuovere una riflessione profonda sulla nostra democrazia e sui principi fondanti della Costituzione. Questi eventi non solo rinnovano il nostro impegno verso i valori repubblicani, ma ci offrono anche l’opportunità di ricordare le tappe cruciali della nostra Storia. Tra questi eventi simbolici, uno dei più significativi è senza dubbio il ricordo del rapimento di Aldo Moro e dell’uccisione degli agenti della sua scorta, un episodio doloroso che ha segnato in modo determinante il cammino della nostra democrazia.

Il Prefetto Francesco Tagliente, Presidente della Fondazione Insigniti OMRI, ha voluto ricordare gli anni dal 1975 al 1983, periodo in cui ha prestato servizio alla Squadra Volante e alla Sala Operativa della Questura di Roma. Quegli anni furono segnati dalla “strategia della tensione”, un periodo di forti tensioni politiche e sociali che misero a dura prova le Forze dell’Ordine, ma che videro anche una risposta determinata e coraggiosa per garantire la sicurezza dei cittadini.

Nel 1975, con la costituzione del V Gruppo Volanti, la Questura di Roma si dotò di un organico di circa 800 uomini, con 35 volanti operative in ogni turno di servizio. L’operato degli agenti di polizia in quegli anni fu fondamentale: dal contrasto ai sequestri di persona agli interventi su attentati terroristici, passando per la protezione di obiettivi sensibili e la gestione delle emergenze quotidiane in una città sotto assedio. La Sala Operativa della Questura venne riorganizzata e nel 1996, informatizzata, diventando un modello di riferimento a livello mondiale.

Il Prefetto Tagliente ricorda con emozione quel periodo storico, descrivendo il clima di incertezze e pericoli che caratterizzava la vita degli operatori di polizia. Erano gli anni dei sequestri, delle rapine e degli attentati terroristici, con un costante stato di allerta che permeava la quotidianità degli agenti. Le volanti, sempre più spesso coinvolte in interventi rischiosi, rappresentavano il primo punto di contatto con una criminalità violenta che non esitava a utilizzare armi e violenza per colpire le Forze dell’Ordine e la società civile.

La paura di non tornare a casa dopo il turno di lavoro divenne una costante, ma il coraggio e il senso di servizio verso la comunità riuscirono a superare questi timori. L’orgoglio di servire lo Stato e la collettività era ciò che dava forza e determinazione a chi, ogni giorno, si esponeva al pericolo per garantire la sicurezza di tutti.

Il Prefetto Tagliente, ricordando le numerose attività di scorta, pattugliamento e protezione, sottolinea l’importanza della formazione continua e della preparazione fisica e mentale per affrontare un ambiente così pericoloso. Le esercitazioni di guida, di tiro e le riunioni operative servivano non solo per affinare le capacità tecniche, ma anche per sostenere moralmente gli operatori, rafforzando lo spirito di squadra e l’impegno nei confronti della comunità.

Questa memoria storica è fondamentale per comprendere il sacrificio di tutti coloro che hanno servito lo Stato in quegli anni difficili. Il ricordo del rapimento di Aldo Moro e la morte degli agenti di scorta non solo ci interroga sulla violenza e sulla barbarie di quegli anni, ma ci invita anche a riflettere sull’importanza di difendere quotidianamente i valori di libertà, giustizia e democrazia che sono alla base della nostra Repubblica.

In questo anniversario, ricordiamo con rispetto e gratitudine il sacrificio di chi ha dato la vita per il nostro Paese e ci impegniamo a mantenere vivi i valori della Costituzione. La memoria storica è fondamentale per il nostro futuro. La Repubblica che oggi conosciamo è il frutto di queste lotte, e il nostro dovere è tramandare alle future generazioni il significato profondo di quei momenti affinché non vengano mai dimenticati.