La Fondazione Insigniti OMRI fa gli auguri di buon compleanno all’Emblema della nostra Repubblica.
Settantasei anni fa, il 5 maggio 1948, fu adottato l’emblema della Repubblica Italiana, caratterizzato dalla stella di cinque punte, la ruota dentata e i rami di ulivo e di quercia.
Settantasei anni fa, il 5 maggio 1948, fu adottato l’emblema della Repubblica Italiana, caratterizzato dalla stella di cinque punte, la ruota dentata e i rami di ulivo e di quercia.
L’emblema, riservato agli organi costituzionali e alle strutture amministrative statali in Italia e all’estero, fu scelto al termine di un lungo iter durato ventiquattro mesi che vide succedersi due pubblici concorsi per un totale di 800 bozzetti, presentati da circa 500 fra artisti e semplici cittadini. Il disegno prescelto fu realizzato dall’artista valdese Paolo Paschetto, docente di Ornato e autore, fra l’altro, di alcuni tra i più famosi francobolli del secondo dopoguerra.
La stella, da secoli associata alla personificazione dell’Italia, splende sul capo delle allegorie femminili dell’iconografia del Risorgimento e, fino al 1890, compare nel grande stemma del Regno d’Italia. Nella sua foggia a cinque punte caratterizzò la prima onorificenza repubblicana, la Stella della Solidarietà Italiana e dal 1875 indica l’appartenenza alle Forze Armate.
Il ramo di ulivo simboleggia la volontà di pace della nazione, sia nel senso della concordia interna che della fratellanza internazionale, mentre il ramo di quercia fruttato, che circonda a destra l’emblema, incarna la forza e la dignità del popolo italiano. Entrambi, poi, sono espressione delle specie più tipiche del nostro patrimonio arboreo.
La ruota dentata d’acciaio, simbolo dell’attività produttiva, traduce il primo articolo della Carta Costituzionale: “L’Italia è una Repubblica democratica fondata sul lavoro”.
Lo scrive il prefetto Tagliente, sulla Pagina ufficiale della Fondazione Insigniti OMRI.