Enrico Passaro, in un articolo pubblicato su Affari Italiani nella veste di Membro del Comitato consultivo della Fondazione OMRI per il Cerimoniale Istituzionale, affronta il tema del 25 aprile, mettendo in relazione l’80° anniversario della Liberazione con il doveroso e condiviso sentimento di cordoglio per la scomparsa del Pontefice.
La sua riflessione si basa su una lunga esperienza maturata come responsabile dell’Ufficio del Cerimoniale di Stato e per le Onorificenze della Presidenza del Consiglio dei Ministri, incarico durante il quale ha accompagnato ben sette Presidenti del Consiglio, da Silvio Berlusconi a Mario Draghi, passando per Mario Monti, Enrico Letta, Matteo Renzi, Paolo Gentiloni e Giuseppe Conte.

Nel suo intervento, Passaro richiama la necessità di trovare un equilibrio tra il profondo cordoglio nazionale per la morte di Papa Francesco e il dovere civico di celebrare con la dovuta solennità l’anniversario della Liberazione.
Nonostante i cinque giorni di lutto nazionale proclamati dal Governo – una scelta senza precedenti nella prassi istituzionale – egli ribadisce che le celebrazioni del 25 aprile devono svolgersi regolarmente.
Trattandosi di una delle tre ricorrenze civili fondamentali della Repubblica, tale data non può essere ridimensionata, nemmeno in presenza di un evento luttuoso così rilevante.
Pur riconoscendo la straordinaria carica umana e spirituale di Papa Francesco, Passaro mette in guardia da un uso eccessivo e ripetuto del lutto nazionale, che potrebbe trasmettere un’immagine ingiustificatamente mesta del Paese. In questo scenario, le cerimonie del 25 aprile – sobrie ma doverose – assumono un valore simbolico essenziale di continuità e rispetto per la memoria democratica.

Presidente della Fondazione Insigniti OMRI