Roma, le neuroscienze per contrastare il disagio giovanile. «Applicare sul campo i risultati delle ricerche scientifiche»
14 mar 2024 | 09:36
La Fondazione Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana in trasferta a Lucca per presentare i risultati del rapporto «Dispersione scolastica e incidenza dei disturbi neuropsichiatrici»
«Abbiamo il dovere di dare una risposta ai fenomeni sociali che stanno mettendo in crisi ragazzi, famiglie, scuole, istituzioni, amministrazioni, enti e agenzie educative. Per farlo promuoviamo la cultura della sicurezza condivisa coniugando i saperi delle neuroscienze con l’attività delle altre agenzie di controllo sociale e delle forze dell’ordine». È l’appello lanciato dal prefetto Francesco Tagliente, presidente della Fondazione Insigniti dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana, intervenuto alla giornata di apertura della Settimana del Cervello 2024, organizzata dalla Scuola Alti Studi IMT di Lucca.
La dispersione scolastica
Nel corso dell’incontro, dal titolo «Cresci che ti passa: superare i luoghi comuni sul disagio giovanile», sono stati presentati i risultati del progetto di ricerca applicata «Dispersione scolastica e incidenza dei disturbi neuropsichiatrici». All’incontro hanno preso parte fra gli altri il rettore Rocco De Nicola, Emi Bondi, presidente della Società italiana di Psichiatria, Benedetto Vitiello, professore in Neuropsichiatria infantile all’Università di Torino e direttore Neuropsichiatria infantile all’Ospedale Regina Margherita di Torino, Elisa Maria Cristina Zambito Marsala, responsabile Education ecosystem and global value programs, Intesa Sanpaolo, Lorenzo Benussi Head of EdTech Unit, Fondazione Links, insieme con Luigi Ruggerone e lo psichiatra Pietro Pietrini.
L’analisi dei meccanismi psicologici
«Qualcuno potrebbe chiedersi cosa c’entrino i decorati di un ordine cavalleresco con le neuroscienze – ha esordito Tagliente – ma la Fondazione Insigniti Omri ha destinato proprio a questo tema uno fra i più importanti progetti della sua attività. Senza contare che l’analisi dei meccanismi psicologici che sono alla base dei comportamenti individuali e collettivi e della loro gestione hanno costituito una parte fondamentale della mia lunga esperienza di poliziotto e poi di prefetto». Per Tagliente «lo spirito che anima la Fondazione è quello di restituire allo Stato, grazie all’impegno dei propri membri, il privilegio che la Repubblica ha conferito attraverso l’onorificenza. E poiché molti fra noi servono o hanno servito lo Stato nell’ambito della pubblica sicurezza, è giusto e doveroso creare e alimentare progetti che possano essere utili all’azione delle strutture amministrative di governo».
In aumento i minori autori di episodi di violenza
«In altre parole, continuare a servire il Paese promuovendo una cultura della sicurezza aggiornata, efficiente e, soprattutto, condivisa tra il sapere accademico e l’azione di tutela del territorio e dei cittadini. È sotto gli occhi di tutti che negli ultimi tempi stiamo registrando un nuovo fenomeno sociale – ha detto ancora il presidente della Fondazione Omri – che vede crescere il numero di minori protagonisti di atti di violenza, aggressioni, risse, e rapine anche a mano armata. Molti puntano il dito contro le famiglie e la scuola, altri contro la carenza delle Forze di polizia, altri ancora contro la pandemia. Di chi è la responsabilità? Cosa avremmo dovuto fare? Cosa possiamo ancora fare per tutelare per il benessere delle giovani e delle future generazioni? Questa è la domanda rivolta al mondo delle neuroscienze dalla Fondazione che ha il privilegio di annoverare tra le sue fila il professor Pietro Pietrini, neuroscienziato di fama internazionale che presiede, nell’ambito della Fondazione, proprio il Comitato Consultivo per le tematiche legate alle neuroscienze».