
L’intelligenza artificiale rappresenta una delle innovazioni più significative del nostro tempo, capace di trasformare la nostra società. Tuttavia, è importante non dimenticare i rischi che questa tecnologia comporta.
Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha parlato del potenziale dell’intelligenza artificiale durante la cerimonia di conferimento del dottorato Honoris causa presso l’Università di Aix-Marseille.
Ha messo in evidenza come questa tecnologia possa offrire soluzioni innovative a sfide globali, ma ha anche avvertito che un uso indiscriminato potrebbe portare a conseguenze negative.
Ha sottolineato la necessità di un approccio consapevole. Senza una guida responsabile, l’intelligenza artificiale potrebbe trasformarsi in uno strumento di discriminazione, anziché promuovere un progresso equo e inclusivo.
Con le parole: “La rivoluzione tecnologica deve restare umana”, Mattarella ci invita a riflettere su come sviluppare l’intelligenza artificiale in modo da rispettare la dignità e la giustizia per tutti.
In un periodo di rapidi cambiamenti tecnologici, è fondamentale immaginare un futuro in cui l’intelligenza artificiale non solo aumenti le nostre capacità, ma contribuisca a migliorare la vita di tutti, assicurando che nessuno venga lasciato indietro.
Il dibattito sull’etica e sulla regolamentazione delle nuove tecnologie è sempre più acceso, e le parole del capo dello Stato ci ricordano quanto sia importante affrontare il futuro con consapevolezza.
Ha messo in guardia su come un uso improprio delle tecnologie digitali possa minacciare la trasparenza e la responsabilità, elementi fondamentali delle nostre istituzioni democratiche.
In diverse occasioni, il capo dello Stato ha sollevato un tema di grande attualità: la crescente concentrazione del p otere nelle mani di poche grandi aziende tecnologiche.
Queste multinazionali hanno il controllo su enormi quantità di dati personali, il che non solo consente loro di dominare i mercati globali, ma anche di influenzare il dibattito politico.
Questo solleva interrogativi importanti riguardo all’ingerenza nelle dinamiche democratiche.
Mattarella ha definito questa situazione come una forma di “tecno-oligarchia”, dove il predominio di pochi colossi digitali potrebbe compromettere l’equilibrio delle istituzioni democratiche e mettere a rischio i principi fondanti su cui si basa la democrazia.
In questo scenario, il Presidente ha ribadito il valore imprescindibile del voto libero come pilastro della sovranità popolare.
Ha espresso preoccupazione per l’influenza sempre più forte degli algoritmi sull’opinione pubblica, evidenziando l’urgenza di proteggere il processo democratico da possibili manipolazioni e interferenze.
Mattarella ha lanciato un appello per l’adozione di regolamentazioni che tutelino i diritti dei cittadini. Ha sottolineato la necessità di orientare lo sviluppo tecnologico verso il bene comune e il rispetto dei principi democratici, affinché la tecnologia non diventi uno strumento di controllo e manipolazione.
Secondo il Presidente, la democrazia si basa sull’esercizio consapevole della libertà, un principio che non può essere sostituito da sondaggi o interazioni sui social media. Questi strumenti, infatti, possono influenzare in modo inappropriato il sentimento collettivo e condizionare le decisioni politiche in maniera poco trasparente.
Ha anche messo in guardia dai pericoli derivanti dall’uso distorto delle tecnologie avanzate, capaci di alterare dichiarazioni, video e immagini. La creazione di scenari virtuali ingannevoli, ha avvertito, può ridurre il confine tra verità e falsità, compromettendo lo spirito critico dei cittadini e, di conseguenza, la loro libertà individuale.
Mattarella ha affrontato le ripercussioni dell’intelligenza artificiale sul mercato del lavoro, riconoscendone le potenzialità, ma anche i rischi che comporta.
Se da un lato queste nuove tecnologie possono portare a progressi significativi in settori strategici, dall’altro la crescente automazione rappresenta una minaccia per numerose professioni.
Per questo motivo, ha evidenziato l’urgenza di adottare politiche mirate alla riqualificazione e alla ricollocazione dei lavoratori nei settori più colpiti.
Garantire una transizione equa e inclusiva è essenziale per evitare che il progresso tecnologico accentui le diseguaglianze, lasciando indietro le categorie più vulnerabili.
Un altro punto critico sollevato da Mattarella riguarda le difficoltà nel regolamentare un settore dominato da poche multinazionali, in particolare per quanto riguarda la tassazione equa. Ha evidenziato come molte di queste grandi aziende digitali registrano i propri profitti in paradisi fiscali, eludendo così gli obblighi tributari e danneggiando la collettività.
Questa disparità, riflette il Presidente Mattarella, solleva un problema di sovranità fiscale: mentre ai cittadini viene richiesto di contribuire al finanziamento delle attività statali, alcune imprese riescono a sottrarsi a tale obbligo sfruttando normative favorevoli in determinati Paesi.
Per affrontare queste sfide, il capo dello Stato ha accolto con favore le iniziative dell’Unione Europea sull’intelligenza artificiale, considerandole un passo nella giusta direzione. Le misure promosse da Bruxelles mirano a garantire una maggiore tutela della privacy e della libertà individuale, affrontando al contempo il problema della protezione dei diritti.
Mattarella ha anche affrontato la delicata questione della privatizzazione della forza, facendo riferimenti alla crescente presenza di milizie private che, in alcuni casi, affiancano o sostituiscono gli eserciti nazionali. Un fenomeno che solleva interrogativi significativi sulla sovranità statale e sul controllo della sicurezza. Il Presidente ha poi richiamato l’attenzione sulla crescente influenza degli oligarchi in settori strategici come l’esplorazione spaziale e sottomarina.
Questi ambiti, tradizionalmente sotto il controllo statale, stanno vedendo un aumento della partecipazione privata, spesso senza un’adeguata regolamentazione delle autorità pubbliche.
Il riferimento all’Outer Space Treaty del 1967 è particolarmente significativo. Questo trattato stabilisce che lo spazio, inclusi la Luna e gli altri corpi celesti, non può essere oggetto di appropriazione da parte degli Stati, né attraverso rivendicazioni di sovranità, né tramite occupazione o utilizzo esclusivo.
È un principio fondamentale del diritto spaziale che mira a prevenire l’espansione indiscriminata di interessi privati in ambiti cruciali per l’umanità.
Tuttavia, con l’emergere di nuovi attori nel panorama globale, definiti dal Presidente come “neo-feudatari del terzo millennio”, si stanno ridefinendo gli equilibri di potere.
Queste figure, dotate di immense risorse economiche e tecnologiche, potrebbero potenzialmente influenzare le politiche spaziali operando al di fuori dei vincoli degli Stati, con il rischio di trasformarsi in usurpatori delle sovranità democratiche, mettendo in discussione l’autorità statale e il principio di autodeterminazione dei popoli.
In questo contesto, Mattarella ha rivolto un appello alle istituzioni democratiche, affinché le decisioni che influenzano la vita sociale e la libertà individuali siano guidate dai valori fondamentali della convivenza civile, e non dalle strategie dei grandi gruppi finanziari.
In un momento in cui il confine tra giustizia e ingiustizia appare particolarmente fragile, Mattarella ha sottolineato l’importanza di una risposta collettiva responsabile, quale baluardo della democrazia.
