Fino al 2012 , quando è stata istituita con la legge n. 222 del 23 novembre, l’Italia non ricordava il 17 marzo, data dell’unificazione nazionale con la proclamazione del Regno d’Italia. È vero che a quella data mancava ancora Roma, destinata a divenirne la Capitale. Mancavano anche Trento e Trieste che saranno annesse allo Stato nazionale nel 1918 dopo la fine della Prima Guerra Mondiale, ma il 17 marzo è una data importante, di quelle che festeggiano tutti gli Stati dacché è proprio il momento fondativo che va richiamato, anche se al termine di un processo durato secoli e conclusosi con gli eventi del Risorgimento, la Prima e la Seconda Guerra d’Indipendenza nazionale, l’annessione di alcuni territori dello Stato della Chiesa e del Regno delle Due Sicilie. Il 17 marzo 1861 costituisce, dunque, l’approdo di un lungo e difficile percorso di unificazione nazionale. E la legge ne prende atto con l’obiettivo di ricordare e promuovere i valori identitari del popolo italiano più di altri caratterizzato da una storia variegata e complessa. Del resto l’Italia si è formata nel corso dei secoli tra regni e principati, [...]