Nella puntata odierna di RAI “Unomattina”, il sociologo Maurizio Fiasco, presidente del comitato consultivo della Fondazione Insigniti OMRI, ha commentato l’episodio drammatico avvenuto a Frascati. Un ragazzo di 16 anni è stato accoltellato nel corso di un diverbio attorno a somma irrisoria (60 euro). La vittima, un giovane che era in lite con il suo aggressore di un anno più piccolo, è stato ferito da una lama appena dopo aver rifiutato di pagare la cifra per l’acquisto di una felpa. L’incidente ha scatenato una reazione violenta che ha quasi tolto la vita al ragazzo, ora ricoverato al Policlinico di Tor Vergata e sotto stretta osservazione. La sua situazione resta critica, ma i medici sono riusciti a rianimarlo due volte dopo che il giovane era andato in arresto cardiaco.
Fiasco ha sottolineato come questo episodio sia a un tempo scioccante, per la gravità delle conseguenze, e banale per l’innesco. Una lite tra adolescenti, per una sfida a non corrispondere una piccola somma concordata, sbocca in una violenza rabbiosa che sfiora la tragedia. E non è raro quell’andare in giro con un coltello in tasca, per giovanissimi dell’età incerta, a cavallo tra un’identità infantile appena terminata, e una da giovane che deve ancora essere elaborata. L’arma portata con sé acquista un valore simbolico, per dotarsi di una forza espressiva. Ma è pur sempre un segno di una fragilità che ci invita a riflettere sulle interazioni tra i giovani. Davanti alle frustrazioni, la violenza offre una risposta immediata.
Un fenomeno che gli adulti non possono esonerarsi dall’affrontare, se s’intende fermare la banalità del consumo quotidiano di violenza tra i giovani. Occorre ritrovare, e con urgenza, la sincerità di interventi pedagogici per promuovere valori come il rispetto reciproco, la pazienza e il contenimento delle insoddisfazioni, prima che dalle delusioni si passi alla violenza.
In questo contesto, la Fondazione OMRI sta attivamente impegnandosi per comprendere e affrontare il disagio e le espressioni di violenza giovanile, coinvolgendo studiosi delle scienze comportamentali, tra cui sociologi, psicologi e psichiatri, membri della Fondazione stessa. La Fondazione, infatti, ha istituito un Comitato Consultivo delle Neuroscienze applicate al benessere delle future generazioni, con l’obiettivo di analizzare, comprendere e sviluppare strategie efficaci per prevenire comportamenti violenti nei giovani.
Oltre a monitorare la condizione giovanile di disagio, la Fondazione si adopera per un approccio multidisciplinare, e per una risposta competente ai conflitti che sorgono tra i ragazzi, promuovendo un cambiamento culturale che favorisca il rispetto reciproco, l’ascolto e la gestione sana delle emozioni.
La riflessione si allarga anche sul ruolo delle istituzioni e della società nel tutelare i giovani, educandoli a comprendere che la vita e l’integrità fisica non possono mai essere messe in gioco. L’incidente di Frascati, sebbene drammatico, deve servire come monito alla responsabilità pedagogica del mondo degli adulti.