Il passaggio dall’era analogica a quella digitale ha completamente rivoluzionato il mondo dell’investigazione, la criminalità organizzata è diventata globale e digitale
Con la pubblicazione di “Investigare 5.0”, edito da PICCIN, il Prefetto Vittorio Rizzi e la Professoressa Anna Maria Giannini affrontano le sfide del terzo millennio, dal cyber crime alle piattaforme criptate, dalle mafie tradizionali alle macromafie, dal terrorismo interno a Daesh conducendoci in un viaggio nel tempo dove, partendo dalla storia della criminalistica ci guidano sulla scena del crimine dove nel tempo il sopralluogo è diventato virtuale ed immersivo.
Se alla fine dell’800 Alphonse Bertillon, Edmond Locard, Salvatore Ottolenghi, esploravano la scena del crimine e ricercavano in quello spazio fisico le tracce di un reato, oggi l’investigatore ricerca le tracce indossando un visore che gli consente di immergersi in una realtà virtuale ed aumentata. E se la tecnologia ha messo gli investigatori di fronte a nuove sfide, il crimine virtuale ha però continuato a mietere vittime reali e nel libro gli autori ci conducono in un altro viaggio affascinante, l’universo vittimologico.
I criminologi hanno sempre studiato l’uomo criminale e coltivato il sogno di scoprire le ragioni dell’agire criminale, una sorta di ricerca delle stimmate dell’uomo delinquente ma molta meno attenzione è stata data alle vittime, esplorate più sotto il profilo della criminogenesi e della vittimologia investigativa. La vittima era oggetto di attenzione perché poteva aiutare a comprendere le logiche dell’agire criminale e condurre all’identificazione dell’autore di un reato.
Gli autori dedicano il loro libro alle vittime che non hanno avuto giustizia e guardano alla vittima con un approccio che la moderna criminologia definisce “umanistico”.
Esplorare dolore ed emozioni per elaborare tecniche di approccio investigativo e risposte sociali ed istituzionali che evitino forme di vittimizzazione secondaria, preservando la vittima da ulteriori sofferenze.
E infine le nuove sfide dal metaverso alle blockchain, dai reati ambientali alla tutela del patrimonio artistico e culturale, dal riciclaggio alle criptovalute, dalle mafie tradizionali alle macromafie in continua metamorfosi, dalle brigate rosse al terrorismo internazionale fino alle nuove gangs criminali dei latinos e dei trappers, le bande dei motociclisti e i movimenti suprematisti.
Con Vittorio Rizzi ed Annamaria Giannini, che hanno curato l’opera, hanno collaborato i più grandi investigatori del mondo, dai Direttori di Interpol ed Europol a Capi della polizia di Svizzera ed Argentina, oltre ad investigatori ed esperti forensi della Polizia di Stato, dell’Arma dei Carabinieri e della Guardia di Finanza. Psicologi, giornalisti, vittime ed Accademici per un approccio al mondo dell’investigazione autenticamente olistico e globale. Se un tempo l’antropologia, la nefrologia e poi la psicologia, la psichiatria e la sociologia davano vita alla prima criminologia basata sulle scienze positive, oggi tutte le scienze, dalla filosofia alle neuroscienze, alla chimica e alla biologia su cui gli esperti forensi hanno mosso i primi passi fino alla fisica quantistica, alla matematica e all’informatica.
Il volume sarà presentato a Roma alle ore 18.00 di martedì 26 marzo 2024 alla libreria Ubik Spazio sette in via dei Barbieri 7. Saranno presenti i curatori Prefetto Vittorio Rizzi e Professoressa Anna Maria Giannini intervistati da Maurizio Martinelli Direttore de Il Messaggero.
Il Prefetto Vittorio Rizzi, è Vice Direttore Generale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza. Ha diretto la Direzione Centrale Anticrimine della Polizia di Stato, ufficio centrale che coordina gli uffici preposti all’attività di polizia giudiziaria, al controllo del territorio, all’attività di polizia scientifica e all’attività anticrimine finalizzata ai sequestri e confisca dei patrimoni illeciti della criminalità organizzata. Nella sua carriera ha svolto la propria attività presso il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato, dove ha condotto indagini contro la criminalità transnazionale; ha inoltre diretto le Squadre di Venezia, Milano e Roma, dove è stato responsabile di indagini contro la criminalità organizzata e il terrorismo. È presidente del gruppo di lavoro del Dipartimento della Pubblica Sicurezza, istituito dal Capo della Polizia, in materia di investigazione sulle piattaforme di comunicazioni criptate. È laureato in Giurisprudenza, presso l’Università di Napoli Federico II, e in Scienze delle Pubbliche Amministrazioni, presso l’Università di Catania. Dal 2018 è professore di Criminologia all’Università La Sapienza di Roma e dal 2023 docente di Sociologia del Crimine presso l’Università degli Studi Internazionali (UNINT) di Roma. E’ presidente di numerosi organismi e osservatori in ambito nazionale e internazionale. Il Prefetto Rizzi è Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana e Consigliere di Indirizzo della Fondazione Insigniti OMRI
La Professoressa Anna Maria Giannini, direttrice del Dipartimento di Psicologia è stata eletta presidente del Collegio dei Direttori di Dipartimento dell’Università la Sapienza di Roma. E’ Presidente del Corso di Laurea in Psicologia Giuridica, Forense e Criminologica. Da anni collabora con le Forze di Polizia su temi quali le vittime di genere, la sicurezza stradale, il benessere di Operatrici e Operatori delle Forze di Polizia, la prevenzione delle condotte suicidiarie. Collabora con Centri Antiviolenza e ONG come sui temi della violenza contro i minorenni e contro le donne. È Delegata della Rettrice di Sapienza per le Politiche per la Parità di Genere dell’Ateneo. È componente del Consiglio Direttivo della Società Italiana di Criminologia. Dirige Un Team di Ricerca e Formazione attivo anche su temi come l’educazione alla legalità nelle Scuole. Ha al suo attivo numerose pubblicazioni fra volumi e articoli nazionali e internazionali e ha partecipato come relatrice a più di 500 Congressi Scientifici Nazionali ed Internazionali. E’ stata ed è Responsabile Scientifica di rilevanti progetti Nazionali ed Internazionali. Ha collaborato con la Divisione Security del World Food Program delle Nazioni Unite. La Professoressa Giannini è insignita della onorificenza di Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana